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giovedì 24 febbraio 2011

Roma tutela acqua risorsa pubblica

Roma, tutela risorsa acqua pubblica

24 febbraio 2011 "Abbiamo promosso questo convegno per riconfermare con forza la posizione della Provincia di Roma di considerare l'acqua non come una merce qualunque, ma un bene indisponibile dei cittadini". Così l'assessore alle Politiche Finanziarie e di Bilancio Antonio Rosati a margine del convegno “Dammi da bere”, giornata sull'acqua, promosso dalla Provincia di Roma in collaborazione con l'associazione Greenaccord. "La gestione pubblica e industriale - continua Rosati - è essenziale per tutelare la qualità della risorsa idrica e garantire la sicurezza dei cittadini. Per questo riteniamo indispensabile un’industria pubblica dell'acqua e attraverso l'assemblea dei sindaci, presieduta dal presidente Zingaretti, siamo fortemente impegnati a portare avanti un ampio programma di investimenti per risanare e potenziare la rete idrica". "Il grande limite della legge 133/2008, cosiddetta legge Ronchi, è di prevedere a tappe forzate l'obligatorietà della cessione delle quote di maggioranza delle aziende ai privati. Con un duplice rischio: da una parte far crollare il valore di mercato delle imprese, dall'altro quello di ledere l'autonomia dei consigli comunali di programmare i modelli più opportuni in funzione del proprio territorio. Per questo - conclude Rosati - personalmente mi auguro che al prossimo referendum sulla legge Ronchi prevalgano i si, in modo da bloccare il processo di privatizzazione". "L'acqua è una risorsa sempre più scarsa - ha aggiunto Michele Civita, assessore provinciale alle Politiche Ambientali - mentre il ciclo idrico integrato di distribuzione è un elemento fondamentale per la qualità dell'ambiente. Ridurre gli sprechi, modernizzare la rete e renderla sempre più efficiente, rappresenta un obiettivo prioritario per le istituzioni che devono investire con il massimo impegno per tutelare le risorse idriche. Come Provincia di Roma - conclude Civita - stiamo portando avanti un programma finanziario superiore a 450 milioni di euro da qui al 2013 per riqualificare, risanare e potenziare il sistema integrato del nostro territorio".

Vibo Valentia, nuovo laboratorio urbano

24 febbraio 2011 Si è svolto, questa mattina, il Seminario di Formazione e aggiornamento “laboratorio Urbano”, organizzato dal Dipartimento Urbanistica della Regione Calabria, in collaborazione con il Settore Urbanistica del Comune di Vibo Valentia . L’obiettivo dello stesso è stato quello di verificare le azioni e le procedure messe in atto per l'attuazione della Legge Urbanistica della Calabria “Norme per la tutela, governo ed uso del territorio” (Legge Regionale 16/4/2002 n. 19). Contemporaneamente si è voluta organizzare una giornata tesa ad una condivisione fra gli Enti locali vibonesi delle scelte strategiche, delle tecniche e delle buone pratiche inerenti la formazione dei nuovi strumenti urbanistici in itinere, per concertare le metodologie più opportune per una giusta applicazione della Norma. Ad aprire i lavori l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Vibo Valentia Sabatino Falduto, che ha manifestato la sua piena soddisfazione: “Quella di oggi è stata una giornata molto importante per la Pianificazione territoriale, non solo del Comune di Vibo Valentia, ma dell'intera Provincia in quanto per la prima volta, in un'unica sala, si sono riuniti tutti i 50 Comuni della nostra Provincia per pianificare, in maniera concertata, lo sviluppo urbanistico nel nostro territorio. Allo stesso modo abbiamo avuto, grazie all'evento organizzato in collaborazione con la Regione Calabria, l'opportunità di confrontarci su quello che è lo sviluppo degli strumenti urbanistici comunali alla luce della ormai non più tanto nuova normativa della legge 19/2002. La legge in questione ha destato non poche difficoltà e problemi applicativi in seno alle amministrazioni comunali e attraverso l'incontro organizzato questa mattina, sono fermamente convinto che si sono eviscerate le problematiche della legge, rendendole più chiare e favorendo una maggiore e più fluida applicazione della legge stessa. Per quanto mi riguarda sono soddisfatto anche e soprattutto per l'affluenza e per l'interesse che ha destato l'argomento, in quanto sono intervenuti parecchi Sindaci, dirigenti e amministratori di tutta la Provincia di Vibo Valentia, il che vuole dire che lo sblocco territoriale è un tema caldo che appartiene a tutti i cittadini e non solo ed esclusivamente agli amministratori. Un ringraziamento doveroso va ai dirigenti regionali, che hanno coinvolto e scelto il Comune di Vibo come centro dove svolgere un incontro di tale importanza, al Sindaco Nicola D'Agostino, al dirigente del settore Urbanistica, architetto Demetrio Beatino e ai progettisti del Psc del Comune i Vibo, prof. Carter e prof.ssa Moraci, i quali hanno delineato a grandi linee il nuovo strumento urbanistico di cui Vibo si sta dotando. Per quanto ci concerne- ha concluso l’Assessore- sono convinto che grazie all’ottimo lavoro svolto dal Presidente della Commissione Urbanistica Giancarlo Giannini, e all’impegno di tutti i commissari, anche la nostra città potrà avere, quanto prima, un nuovo strumento urbanistico”. La parola è poi passata al sindaco di Vibo Valentia Nicola D’Agostino, da cui è giunto il plauso per l'iniziativa che “sicuramente risulta efficace e utile soprattutto per quei Comuni che, ad oggi, ancora non hanno perfezionato il Psc. Penso che qualsiasi discussione sia oggi importante a proposito della realizzazione dei Psc e dei nuovi strumenti urbanistici, così come sono convinto che al di la delle discussioni sia importante essere operativi, perché su alcuni temi se ne parla ormai da anni ed è giusto che la popolazione abbia risposte concrete. Quello di oggi è prettamente un tavolo ed un incontro tecnico e ci auguriamo che con la collaborazione del Prof. Carrer, della prof.ssa Moraci e della Regione Calabria, anche il Comune di Vibo Valentia si doti del nuovo strumento urbanistico. L'augurio che faccio a tutti gli amministratori e tecnici dei vari Comuni della Provincia, che oggi sono intervenuti al convegno organizzato dal Comune di Vibo Valentia in collaborazione con la Regione Calabria, è di superare i problemi e raggiungere dei risultati che siano di tutti e non del singolo Comune o partito”. L'importanza del seminario è stata evidenziata anche dal dirigente del Settore Urbanistica architetto Demetrio Beatino. “Quello che si è svolto oggi- ha dichiarato- è stato un incontro importante perchè ha cercato di mettere il punto sulla relazione dei Psc di tutti i Comuni del vibonese che hanno difficoltà a procedere rispetto a quelle che sono le norme dettate dalla legge urbanistica regionale. E' stata un'occasione per cercare di mettere in evidenza le buone pratiche che sono avvenute nei Comuni più virtuosi e contestualmente anche di mettere in evidenza delle criticità nel percorso che deve essere fatto nell'approvazione dei Psc, per dotare i Comuni di uno strumento importantissimo per lo sviluppo futuro delle strutture anche socio-economiche e ambientali che sono alla base del futuro delle nostre città. Il comune di Vibo- ha proseguito il dirigente- è in fase di discussione nelle commissioni alla questione urbanistica, il cosiddetto documento preliminare, giusto ieri c'è stata una commissione urbanistica allargata con la presenza dei progettisti prof. Carrer e della professoressa Moraci, che sono i redattori del Psc di Vibo Valentia, nella quale sono stati messi in luce gli ultimi problemi, gli intendimenti e gli ultimi indirizzi per la relazione finale di questo atto, che a breve andrà in consiglio per l'approvazione e quindi poi per il prosieguo dell'iter previsto dalla conferenza di pianificazione nel processo di approvazione del Psc”. Nel corso dell’incontro hanno preso la parola il redattore del Psc di Vazzano, arch. Santoro, il progettista del Psc di Serra San Bruno, arch. Ostone, il responsabile del Dipartimento dell’Osservatorio trasformazioni territoriali dell Regione Calabria, dr. Borrelli. A concludere i lavori il Dirigente Generale del Dip. Regionale Urbanistica, arch. Putortì.

Cosenza, Sila in mostra la montagna

24 febbraio 2011 Fino al 27 marzo prossimo a Cosenza, Palazzo Arnone, sarà possibile visitare la mostra fotografica Sila Dono Sovrano. L’evento espositivo racconta, attraverso gli scatti di grandi maestri dell’obiettivo, bellezza, fascino e suggestione di una realtà naturalistica tra le più significative d’Italia e d’Europa: la Sila. Antonio Manta, Tony Atheron, Paola Binante, Francesco Granelli, Paolo Pagni e Pietro Vallone hanno dato vita a un reportage - circa 90 opere - che della Sila presenta la forza della natura, luoghi, ambienti, strumenti, scorci di paesi, oggetti che identificano questo straordinario lembo di Calabria, cuore verde del Mediterraneo. Un tour per i luoghi dell’altopiano silano, durato circa un anno, che ha coinvolto gli artisti in un’avventura umana e culturale ispirando loro riflessioni, tradotte poi in immagini, sul territorio e soprattutto sulla gente dell’antica selva brutia. Le opere interpretate in chiave personalissima da ciascun autore esprimono la grande forza evocativa della fotografia che assume la dimensione di opera d’arte e insieme quella di documento umano e sociale. Sila Dono Sovrano è anche un progetto editoriale, a cura di Elena Paloscia, che presenta tutte le opere in esposizione. La mostra sarà inaugurata a Cosenza, Palazzo Arnone, sabato 26 alle ore 17:30. Interverranno: Wanda Ferro, presidente Provincia Catanzaro; Gerardo Mario Oliverio, presidente Provincia Cosenza; Stanislao Francesco Zurlo, presidente Provincia Crotone; Salvatore Perugini, sindaco di Cosenza; Francesco Prosperetti, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria; Sonia Ferrari, presidente Ente Parco Nazionale della Sila; Fabio De Chirico, soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e Elena Paloscia, storico e critico d’arte. Saranno presenti gli artisti. Nel corso della serata si terrà un concerto dell’Umberto Napolitano Trio featuring Tiziana Grezzi, a cura del Peperoncino Jazz Festival. A cura di Fabio De Chirico, Sonia Ferrari e Antonio Manta, la mostra si avvale del patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Calabria, delle Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone e di Federparchi/Europarc. La mostra rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 18:00, escluso lunedì. Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco.

Rimini, premio alla Callipo Gelateria

24 febbraio 2011 La nuova azienda del Gruppo Callipo, presente da circa due anni nel mercato italiano ed estero con un’ampia gamma di prodotti della tradizione gelatiera di Pizzo di Calabria, vanta già un importante riconoscimento. In occasione della Fiera “Sapore Tasting Experience”, che si è svolta a Rimini nei giorni scorsi, si è tenuta la consegna degli Innovation Awards, premi che esaltano l'innovazione di prodotto. La giuria tecnica ha decretato i migliori prodotti per canale (quattro in totale suddivisi in canale bar, ristorazione, ristorazione collettiva, Gdo) e, tra circa un centinaio di aziende in gara, nella Sezione Gdo ha assegnato l’Innovation Award alla Callipo Gelateria per la linea 100% naturale “in quanto regala al palato sensazioni di particolare morbidezza e cremosità”. Il gelato 100% naturale, che rappresenta una vera e propria novità nel mercato dei gelati, è preparato unicamente con latte fresco italiano di alta qualità (prodotto da selezionate aziende agricole calabresi), panna fresca, zucchero, uova, miele; non contiene grassi idrogenati, emulsionanti, stabilizzanti, coloranti, aromi artificiali, glucosio e destrosio. Le varianti di gusto sono: cioccolato decorato con scaglie di cioccolato bianco, nocciola decorata con granella di nocciola, crema alla vaniglia, caffè alla nocciola con spolvero di cacao. Pippo Callipo, amministratore unico in una nota si dice “orgoglioso che questa nuova linea di gelato, appena nata, sia già stata premiata con un riconoscimento così prestigioso. La filosofia della qualità, che la mia famiglia tramanda da quattro generazioni, è stata naturalmente ereditata anche dalla Callipo Gelateria, che, seppur presente sul mercato solo da un paio di anni, sta ottenendo già buoni consensi da parte dei consumatori. Questa è un’ulteriore dimostrazione di come si possa continuare a fare impresa anche in Calabria, pur tra mille difficoltà, veicolando l’immagine di una terra laboriosa, dinamica e che ha tutte le potenzialità per esprimere qualità ed eccellenza”. Maggiori informazioni suwww.gelateriacallipo.com.

Rocchetta, miti e paesaggio molisano

Maurio Gioielli

24 febbraio 2011 Domani sera alle ore 18:00 presso il Centro di Educazione Ambientale “Bactaria” di Rocchetta al Volturno (IS), si terrà l'attesa conferenza di Mauro Gioielli, dal tema “Miti e paesaggio molisano: dalla cosmogonia ai toponimi leggendari”. Mauro Gioielli è il maggiore demologo molisano ed uno dei più qualificati esperti europei di etnomusicologia e di narrativa folklorica. Ha all'attivo una vasta produzione letteraria; sono infatti una sessantina le opere da lui firmate come autore o coautore, a cui si aggiungono le oltre mille pubblicazioni scientifiche di saggistica e di giornalismo culturale, alcune delle quali apparse su riviste straniere. Intensa anche la sua attività di conferenziere, con partecipazioni a convegni internazionali in Francia, Austria, Spagna e Canada. È stato docente in corsi di alta specializzazione post lauream dell’università del Molise e ha tenuto lezioni presso “La Sapienza” di Roma e l’università di Banjaluka in Bosnia. Suoi studi sono stati pubblicati dall’Accademia dei Georgofili di Firenze e dalla Arnoldo Mondadori, casa editrice per la quale ha collaborato alla realizzazione della prestigiosa collana “Fiabe regionali italiane”. Rifacendosi proprio al repertorio fiabistico e leggendario, domani sera Gioielli parlerà dei significati antropologici di alcune novelle tradizionali che fanno esplicito riferimento al paesaggio molisano e ai suoi luoghi. Si tratta di racconti che, conservati e tramandati per secoli dalla cultura orale, hanno mitizzato la genesi e la toponomastica di specifiche entità geografiche del nostro territorio.

Savona, 1 marzo 1944 il ricordo

24 Febbraio 2011 Il 1 marzo 2011 cade il 67° Anniversario dello sciopero e delle deportazioni del 1° marzo 1944, una data tragica che portò ad arresti, fucilazioni e deportazioni nei lager nazisti ma che segnò anche una pagina eroica per Savona nella storia della lotta di Liberazione. Il Comune di Savona ne organizza la Cerimonia, insieme all'Associazione Nazionale ed Deportati Politici nei campi nazisti (Aned), le Organizzazioni Sindacali Cigl-Cisl-Uil e l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Savona (ISREC). Il programma prevede lunedì 28 febbraio 2011 alle ore 18:00 la celebrazione della Santa Messa in suffragio dei deportati e fucilati che si terrà presso la Chiesa di San Raffaele al porto. Martedì 1 marzo 2011 alle ore 09:00 avrà luogo la deposizione di una corona di alloro alla lapide commemorativa posta nel Piazzale del Priamar. Alle ore 09:15 presso la Sala della Sibilla all'interno del Complesso Monumentale del Priamar si terrà la Cerimonia del 67° anniversario dello sciopero, sotto il titolo “1° marzo 1944: una pagina di storia che diede vita alla Costituzione della Repubblica Italiana”. Coordinerà e conclude i lavori il Presidente Sezioni Aned di Savona e Imperia Maria Bolla Cesarini. A seguire i saluti del Sindaco di Savona Federico Berruti, e del Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza. Durante la cerimonia verrà proiettato il documentario “Sciopero del 1° marzo 1944 a Savona” storia e testimonianze – edizione “Effetto Notte” con la collaborazione di Isrec ed Aned Savona, con la regia di Primo Giroldini. Ci sarà poi la testimonianza di Gilberto Salmoni, deportato nei lager di Fossoli e di Buchenvald, mentre a nome di Cgil, Cisl, Uil di Savona interverrà il Segretario Provinciale Cisl di Savona Maresa Meneghini. La storia di Gilberto Salmoni è una testimonianza preziosa che scuote i cuori e le coscienze, simile a quella di altri milioni di persone innocenti, intere famiglie e comunità, sterminate nei campi di concentramento nazisti. Gilberto Salmoni viene arrestato alla frontiera svizzera dai militi della RSI, assieme a tutta la famiglia, i genitori, il fratello e la sorella. Dal carcere di San Vittore vengono trasferiti a Fossoli. Nei primi giorni di agosto Renato e Gilberto vengono deportati a Buchenwald, padre, madre e sorella ad Auschwitz, dove saranno uccisi subito dopo l'arrivo. A Buchenwald Renato, di 14 anni più anziano di Gilberto, entra a far parte del Comitato Internazionale clandestino che negli ultimi giorni di prigionia svolgerà un'azione efficace, salvando la vita di molti. Al termine della manifestazione è prevista, all'interno dell'area portuale, la deposizione di una corona d'alloro alla lapide che ricorda i sei fucilati antifascisti. Un servizio bus sarò a disposizione dei partecipanti. Ricorda Maria Bolla Cesarini “A Savona gli operai parteciparono in massa. Tra i tanti che furono deportati c'erano ragazzi giovanissimi. E' importante ricordare come si sia arrivati a quella tragedia, è importante capire come, da quelle forme di populismo nazista e fascista, si sia potuti arrivare ad un epilogo così tragico. E' questa la vera attualità del messaggio del ricordo”. L'Assessore alla Cultura Ferdinando Molteni sottolinea “E' un dovere, per la nostra amministrazione, ricordare quei tragici eventi. E' un dovere che la memoria sia conservata: la storia e anche i tragici fatti recenti nel mondo insegnano che la democrazia, nel nostro caso raggiunta con il sacrificio di tanti italiani, è un bene che va difeso ogni giorno”.

Tripoli, verso la caduta di Gheddafi

24 febbraio 2011 La situazione in Libia precipita repentinamente. Gli oppositori al regime hanno preso il controllo di diverse città vicine alla capitale libica mentre, secondo le ultime notizie, il Colonnello è asserragliato a Tripoli, nel bunker di Bab al-Aziziya. Lo riferisce la rete al Arabiya secondo cui le truppe ancora fedeli a Gheddafi hanno isolato la capitale stendendo un cordone di mezzi e truppe con cui difendere il Raìs. La zona di Bab al-Aziziya a Tripoli, dove si trova la residenza del leader libico Muammar Gheddafi, sarebbe senza elettricità dalla scorsa notte. Secondo quanto riferisce il sito "Libya al-Youm", che cita fonti locali, nella notte l'intero quartiere è caduto in un blackout elettrico che ha interessato anche la zona di al-Mansura e la via al-Jumhuriya. L'interruzione della corrente elettrica è coincisa con una sparatoria avvenuta nei dintorni della residenza di Gheddafi, durante la quale sono stati visti cecchini posizionarsi sui tetti dei palazzi del quartiere per sventare un'eventuale attacco. Testimoni parlano inoltre di miliziani africani fedeli a Gheddafi che hanno circondato il quartiere di al-Tajura. Migliaia di mercenari e miliziani africani si stanno intanto dirigendo verso Tripoli per portare rinforzi al leader libico, mentre la rivolta contro il regime del colonnello libico, al potere da 42 anni, sembra essere arrivata a una fase decisiva, dopo una settimana di violenze che potrebbero aver fatto migliaia di morti. Gheddafi, scrive il New York Times, sta rafforzando il suo quartier generale di Tripoli, mentre i suoi oppositori nella capitale stanno organizzando la loro prima iniziativa di protesta coordinata per venerdì. “Su ogni cellulare arriva un messaggio relativo ad una grande manifestazione di protesta per venerdì a Tripoli” dice un testimone locale, aggiungendo che il discorso minaccioso rivolto al Paese dal colonnello Gheddafi ha portato la determinazione dei rivoltosi “al 100 percento”. I ribelli che si sono impadroniti praticamente di tutta la parte est del Paese, fino alla frontiera con l'Egitto, hanno avvertito che marceranno sulla capitale: “Il nostro obiettivo è Tripoli” ha ammonito uno dei rivoltosi. Le milizie fedeli al leader libico Muammar Gheddafi hanno attaccato i manifestanti che da giorni controllano la città di Misurata. Lo ha annunciato la tv satellitare Al-Arabiya secondo la quale ci sarebbero diverse vittime. Testimoni hanno riferito che si è svolta una violenta battaglia vicino all'aeroporto della città. I miliziani sarebbero riusciti ad avere la meglio sui manifestanti che hanno poi tentato in questi minuti di riprendere il controllo della città. Le persone fuggite dalla Libia in Tunisia hanno invece raccontato che i ribelli anti Gheddafi hanno preso il controllo della città nordoccidentale di Misurata, situata a circa 200 chilometri da Tripoli, oltre alla parte est del paese, attorno alla città di Bengasi, dove la rivolta è scoppiata la scorsa settimana. Violenti scontri si sono verificati anche nella città di Sabratha, 80 chilometri a ovest di Tripoli, dove si trova un importante sito archeologico romano. In questa località, riferiscono testimoni locali, ci sarebbe un massiccio dispiegamento di mercenari stranieri. “I comitati rivoluzionari (pilastro del regime libico, ndr) stanno cercando di uccidere tutti coloro che si oppongono a Gheddafi” ha detto un medico scappato da Sabratha, che ha parlato in condizione di anonimato per paura di ritorsioni. Per la prima volta ci sono notizie di proteste anche nella città meridionale di Sabha, considerata una roccaforte del leader libico. Il ramo nordafricano di Al Qaeda si schiera a fianco dei dimostranti anti regime in Libia, e accusa Muammar Gheddafi di essere un “assassino di innocenti”. Lo riferisce il Site, il gruppo di monitoraggio dei siti estremisti islamici, citando un comunicato dell'Aqmi pubblicato online. “Siamo addolorati dalla carneficina e dai vili massacri perpetrati dall'assassino di innocenti Gheddafi - si legge nel testo - contro la nostra gente e i musulmani disarmati che si sono levati contro la sua oppressione e la sua tirannia. Facciamo appello ai musulmani libici perché abbiano fermezza e pazienza, e li incitiamo a continuare la propria battaglia e rivoluzione per cacciare il tiranno criminale”, aggiunge il comunicato. Muammar Gheddafi in 42 anni al potere avrebbe accumulato un tesoro di 32 miliardi di dollari, la maggior parte depositati e celati negli Stati Uniti. Questo è quanto emerge da uno dei cablogrammi dell'ambasciatore americano a Tripoli diffusi da Wikileaks da cui emerge che Gheddafi venne avvicinato da Bernard Madoff, l'ex finanziere ebreo condannato a 150 anni di carcere per una maxi truffa da 65 miliardi di dollari, e da Allen Stanford, in prigione per frode. Per sua fortuna Gheddafi non cadde nella trappola. Il cablogramma è datato 28 gennaio 2010. L'Unione europea non esclude un intervento militare per fronteggiare l'emergenza umanitaria che si sta configurando in seguito alla crisi in Libia. È quanto si apprende da fonti comunitarie, che parlano di “ipotesi allo studio” e di tema “delicato e complesso”. L'Unione europea dispone di unità militari chiamate “battle groups” all'interno dello “staff militare dell'Unione europeo” che, istituito dal trattato di Nizza del 2000, in questi 10 anni ha già gestito missioni internazionali in Bosnia, Macedonia e Congo.

Avetrana, Sara pronte le manette per Cosima

24 febbraio 2011 “Gli arresti si rendono necessari per fare chiarezza sulla posizione di Cosima Serrano, presente al momento del fatto in casa, reticente nonché contraddittoria in sede di sommarie informazioni”. Gli arresti sono quelli di Carmine Misseri, 51 anni, e Cosimo Cosma, 45, rispettivamente fratello e nipote di Michele Misseri, che sono stati prelevati dai Carabinieri dalle loro abitazioni, ad Avetrana e Manduria in provincia di Taranto. Prima tappa il comando provinciale pugliese per le consuete procedure di identificazione. Poi diritti in carcere. Sono accusati di concorso in soppressione di cadavere nell’ambito dell’inchiesta sul delitto della piccola Sara Scazzi. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, chiesta dai pubblici ministeri Pietro Argentino e Mariano Buccoliero, porta la firma del giudice per le indagini preliminari Martino Rosati. Salgono dunque a quattro le persone finite dietro le sbarre per l’omicidio e l’occultamento della quindicenne di Avetrana. Il primo ad entrare in carcere, dopo una rocambolesca confessione che ancora oggi scricchiola sotto il peso dei nuovi elementi di indagine raccolti dagli investigatori, è stato Michele Misseri. Era la notte tra il 6 e il 7 ottobre. Il contadino di Avetrana, dopo un drammatico interrogatorio, si lascia andare al pm che chiede per la nipote Sara una sepoltura cristiana. “È alla Mosca. L’ho buttata in un pozzo”. A ruota suona l’ora di Sabrina, cugina di Sara e figlia, oggi 23enne, di Michele. Il 15 ottobre scorso la ragazza viene prelevata da casa dai Carabinieri e portata prima in caserma a Manduria per un confronto con il padre, terminato il quale finisce in carcere. La procura le contesta il concorso in omicidio, insieme con Michele, e sequestro di persona. Al pozzo di contrada Mosca quindi, la gelida tomba in cui, secondo i suoi carnefici, i resti mortali di Sarah avrebbero dovuto essere consegnati per sempre all’oblio, c’erano pure il fratello e il nipote di zio Michele. Carmine Misseri e Cosimo Cosma avrebbero aiutato il parente a far sparire nella cisterna piena d’acqua il cadavere della ragazzina. Lo sostiene l’accusa, che allarga le spalle forte di alcune clamorose intercettazioni telefoniche ed ambientali raccolte dai militari dell’Arma in questi lunghi mesi di indagini. E’ stato lo stesso procuratore Franco Sebastio a spiegare la genesi degli arresti di Carmine Misseri e Cosimo Cosma ai giornalisti assiepati davanti all’ingresso del comando provinciale dei Carabinieri. Con lui anche il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Giovanni Di Blasio e il comandante del reparto investigativo dei Carabinieri, il tenente colonnello Antonio Served io. Il colonnello Di Blasio ha commentato le intercettazioni ambientali raccolte come “un generalizzato tentativo di cercarsi non dico degli alibi ma dei canovacci e dei copioni ben articolati da sostenere durante i vari interrogatori”. I tentativi di Cosma e Carmine Misseri di precostituirsi un alibi, hanno riferito gli inquirenti, emergerebbero chiaramente dalle intercettazioni. In particolare, i due arrestati avrebbero cercato di studiare le risposte da dare agli inquirenti su dove si trovavano poco dopo il delitto. “Tanto io l’ho imparato a memoria”, sarebbe una delle frasi intercettate dagli investigatori e pronunciata da uno dei due arrestati. Dalle intercettazioni ambientali emergerebbero anche contraddizioni rispetto alle testimonianze dei due arrestati e contrasti con le risultanze dei tabulati telefonici acquisiti durante le indagini. Il procuratore Sebastio ha anche specificato che l’inchiesta non è chiusa. “Stiamo continuando a lavorare per chiudere il cerchio sull’omicidio”. E tornano le “ombre” sul ruolo di Cosima Misseri, moglie di Michele, madre di Sabrina, la donna che starebbe custodendo numerosi segreti.

Roma, locrese approda in Campidoglio

Belfronte Un altro calabrese di successo nella Capitale

24 febbraio 2011 Appassionato di moto, imprenditore di successo, un calabrese che ha fatto fortuna nella Capitale. Rocco Belfronte entra a far parte del Consiglio Comunale di Roma Capitale. Belfronte, nato a Locri in provincia di Reggio Calabria, negli anni si è imposto nel settore della ristorazione a livello nazionale. Entrato in politica nei primi anni del duemila, si è sempre contraddistinto per le sue idee moderate e, allo stesso tempo, progressiste che lo hanno portato ad essere sempre vicino alle persone meno abbienti. Rocco Belfronte, grazie alla vicinanza di numerosi estimatori, ha iniziato il percorso politico attraverso il compianto Antonio Cesare. Nel tempo Belfronte ha contribuito fattivamente nell’ideare e organizzare numerose manifestazioni di beneficenza e di solidarietà che hanno ottenuto un grande successo. Nel campo della solidarietà Rocco Belfronte ha avuto numerosi compagni di viaggio, tra cui il compianto Marcello Rossino, uomo di grande virtù. Alle elezioni per il rinnovo del consiglio capitolino del 2008 Rocco Belfronte è risultato il secondo dei non eletti, ottenendo un prestigioso riconoscimento personale in termini di consensi che lo hanno portato a divenire un punto di riferimento per tanti elettori. Rocco Belfronte entra al Campidoglio portando con se un ricco bagaglio di esperienza politica ed umana. E’ il primo locrese a sedersi negli scranni romani. Domani terrà una conferenza stampa nel corso della quale comunicherà la propria adesione all’Udc. All’incontro saranno presenti numerosi esponenti nazionali del partito, tra cui Luciano Ciocchetti, vice presidente del Lazio dello scudocrociato. Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco.

Tripoli, bagno di sangue di innocenti

24 febbraio 2011 Il ramo nordafricano di Al Qaida (Aqmi) accusa Muammar Gheddafi di essere un “assassino di innocenti”. Lo riferisce il Site, il gruppo di monitoraggio dei siti estremisti islamici, citando un comunicato dell'Aqmi pubblicato online. Stando al New York Times, migliaia di mercenari e fedelissimi armati stanno raggiungendo Tripoli nell’apparente tentativo del leader libico di assicurare la difesa della capitale. Intanto i manifestanti pianificano una nuova dimostrazione per domani a Tripoli.

Catanzaro, sei down gita scolastica vietata

24 febbraio 2011 Che brutta storia! Uno studente di scuola media affetto dalla sindrome di Down, una gita scolastica, e una dirigente dell'istituto che nega al ragazzo l'autorizzazione a partecipare ad una gita. Tre elementi che sommati danno un risultato: la classe non ci sta, protesta e non va in gita. E' Ida Mendicino, responsabile del coordinamento regionale della Calabria per l'integrazione, a raccontare la vicenda. “In un primo momento la dirigente della scuola si era rifiutata di far partecipare lo studente alla gita”. I genitori hanno interessato del fatto la Polizia, perché c'è una norma che riconosce le gite scolastiche come “un'opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno”. E anche per “l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio”. Ma nonostante la normativa, la dirigente continua ad opporsi. Prosegue Mendicino. “La dirigente ha espresso ai docenti l'intenzione di non autorizzare in futuro alcuna uscita dello studente affetto da sindrome di Down. Ha anche chiesto ai compagni di classe di non portare a conoscenza del ragazzo le date delle gite in programmazione”. Con quale motivazione? La “scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa della sua infermità genetica”. L'invito è stato immediatamente declinato dai compagni, ragazzi di terza media, i quali hanno dichiarato che avrebbero preferito rinunciare "tutti alle gite, pur di non veder discriminato il loro compagno”. Mendicino dice di raccontare volentieri l'episodio occorso in quanto “segnale importante di cambiamento in una generazione spesso tacciata di eccesso di individualismo e di scarso senso di solidarietà. Un plauso ai ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Catanzaro che si sono dimostrati vera speranza di maturazione del tessuto sociale rispetto agli esempi che spesso provengono dal mondo dei grandi”.

Foggia, tredicesima giornata di strada

24 febbraio 2011 Il primo incontro organizzativo della XIII Giornata di Strada della “Operazione Scurpiddu”, prevista per domenica 20 marzo 2011, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni Libera, Music & Color, Ecstrarte, Fai e Alla Salute. Assenti per motivi personali ma disponibili alla collaborazione le Associazioni Fratelli della Stazione, Clan Destino, Logos, Arci Bellamì, Cerchio di Gesso, Teatro dei Limoni, Capitanata Futura, l’Aquilone, V.a.s., Arci Bellamì, Acli e Progetto Futuro Uno. Altre realtà associative dovrebbero manifestare nei prossimi giorni la propria eventuale adesione. Ad aprire l’incontro il Presidente dell’Associazione G.a.a.s. Benvenuto Grillo, il quale riassume ai presenti gli scopi della manifestazione, che verrà realizzata nella piazzetta di via Crispi a Foggia denominata “La Bara”, recentemente oggetto di atti vandalici da parte di ignoti, e vedrà la partecipazione dell’amministrazione comunale del centro pugliese che socializzerà con i cittadini tutti i progetti di natura sociale, urbanistica e culturale che riguardano i quartieri settecenteschi di Foggia. Nello specifico gli Assessorati all’Urbanistica, alle Politiche Sociali e alla Cultura del Comune di Foggia porteranno in piazza materiali informativi inerenti rispettivamente le ipotesi di rigenerazione urbana elaborate per i quartieri settecenteschi, i progetti sociali riguardanti il Centro Diurno per Minori ed il Centro di Mediazione Civile e Penale che verranno realizzati nelle sedi dell’ex Circoscrizione di Via Frascolla e della Palestra ex-G.i.l. di via Matteotti e la Pinacoteca 900 con annesso Ufficio Relazioni con il Pubblico. L’evento verrà patrocinato anche dalla Provincia di Foggia. Il Presidente del G.a.a.s. intende avviare una concertazione con i residenti rispetto alle ipotesi di ristrutturazione della “Piazzetta della Bara” per la quale il Comune di Foggia ha di recente stanziato la somma di circa 4.000 euro. Il G.a.a.s. realizzerà un laboratorio con i bambini che, a partire dalla foto della cosiddetta “Piazza Tavuto”, opportunamente ritoccata in modo tale da sostituire la “Bara” con uno spazio bianco, permetterà loro di esprimere con un disegno ciò che desidererebbero ci fosse al suo posto. Gli adulti, invece, verranno chiamati ad esprimere una propria opinione attraverso un simbolico referendum popolare con cui scegliere se ripristinare la piazzetta così com’era o se eliminare quello che dai residenti stessi è definito “tavuto” e che mai è stato oggetto di apprezzamento estetico urbanistico. “Obiettivo ultimo - specifica Benvenuto Grillo - potrebbe essere rappresentato da un’ipotesi di adozione del bene da parte degli stessi ragazzi responsabili dell’atto distruttivo. Responsabilizzarli, dunque, piuttosto che punirli, come suggerito da Antonio Vigilante, membro degli Amici della Domenica, assente ma ben disposto a dare il proprio contributo alla Giornata di Strada”. Secondo incontro organizzativo della XIII Giornata di Strada oggi alle ore 19:30 presso la sede dell’associazione G.a.a.s. in via Meridiana 58 a Foggia. Servizio giornalistico a cura di Anna la Cecilia.

Cosenza, Unical ed Unicef per infanzia

24 febbraio 2011 Insieme Unicef ed Università della Calabria danno vita a “IOcomeTU, infanzia ed equity approach”, il IV Corso Universitario Multidisciplinare di Educazione ai Diritti, rivolto a studenti universitari e delle scuole superiori, neolaureati, insegnanti, educatori e a tutti gli interessati. Si tratta di un ciclo di undici seminari nel corso dei quali si parlerà di uguaglianza e delle nuove forme di razzismo, con esperienze dal campo, incontri con esperti, testimonianze internazionali, approfondimenti condotti dai docenti dell'università, ma soprattutto con ampi spazi di dibattito e confronto. Alla lezione inaugurale parteciperanno il Rettore dell'Università della Calabria Giovanni Latorre, il Direttore dei Programmi e della Relazioni Internazionali dell'Unicef Italia Donata Lodi, l'Assessore Regionale alla Cultura della Calabria Mario Caligiuri e le coordinatrici del Corso Angela Costabile, Ordinario di Psicologia dell'Unical e Paola Bianchi, Presidente del Comitato Unicef di Cosenza. A supporto della campagna outdoor un piano di localizzazione mezzi gestito dal Gruppo Pubbliemme e coordinato dalla direzione di Rende con l'intervento diretto della Presidente Provinciale Unicef Cosenza Paola Bianchi. Programma e modalità di iscrizione su www.unicef.it/cosenza.

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