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sabato 26 giugno 2010

Roma, 26 emendamenti Api alla Finanziaria

Antonio Nesci
Ventisei emendamenti alla manovra pensati per “affrontare i nodi strutturali”, a cominciare dal finanziamento per la cultura, l’innovazione, la formazione, la scuola e l’università da garantire attraverso una “una tantum” a carico di chi ha beneficiato dello scudo fiscale. Francesco Rutelli e Bruno Tabacci hanno presentato le proposte di Alleanza per l’Italia: “Questa - dice Rutelli - è la terza manovra che il Governo fa in un anno, tre operazioni da 43 miliardi in tutto. Ma la cosa peggiore, aggiunge, è che “i tagli lineari di Tremonti sono la conferma di una terapia sbagliata. Ci preoccupa l’effetto depressivo di questa manovra, che rischia anche di non essere l’ultima del 2010, perché non contiene misure strutturali per far uscire l’Italia dalla crisi”. Equità è il principio che, secondo i due esponenti dell’Api, è alla base del pacchetto delle loro proposte, partendo dal contributo straordinario del 5% sui capitali rientrati in Italia con lo scudo fiscale, il cui ricavo (appunto 5 mld) andrebbe a compensare il deficit e a finanziare il settore della formazione (Scuola, Università, Cultura e Ricerca). Dimezzare il contributo pubblico ai partiti, a cominciare dal gennaio del 2011, legandolo al numero effettivo dei voti raccolti, e una cedolare secca per abbattere del 20% gli affitti delle abitazioni sono altri due interventi contenuti nella contro-manovra dell’Api.

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